martedì 14 ottobre 2008

Emozioni in bassa stagione

Dopo due settimane in Mexico per lavoro, a parlare di cooperative e credito cooperativo, la crisi d’astinenza da montagna si stava facendo sentire.
Col fratello in vacanza a Lampedusa spaparanzato al sole, occorreva trovare una bella gita da fare in solitaria e fuori stagione.
Era un po’ che girava, tra le varie relazione, questo Corno Baitone, a 3.331 m nella Val Paghera, appena a nord dell’Adamello.
Così venerdì, appena fuori dal lavoro, metto lo zaino in macchina e partenza in direzione di Vezza d’Oglio dove si imbocca una stradina asfaltata che prima porta al rifugio Cascata, e poco dopo al parcheggio di una teleferica.
Arrivo che è già quasi buio, ma la luna è bella grossa in cielo, e con la mia lampada ben piantata sulla testa, parto subito sul sentiero che in poco meno di un’ora mi porta al bel rifugio Aviolo, ormai chiuso visto la stagione avanzata, ma dotato di un bel locale invernale accogliente e pulito.
Dopo aver mangiato mi metto in branda e la notte passa tranquilla nel silenzio del bivacco fino alle 6.00 quando suona la sveglia.
Rapida colazione e poi in marcia, nel buio illuminato solo dalla mia frontale, seguendo il sentiero che attraversa tutta la vasta piana occupata dal lago d’Aviolo.
Pian piano le montagne e la natura attorno a me si svegliano, il cielo inizia ad illuminarsi al sorgere del sole, accendendo la luce su uno splendido anfiteatro montuoso che fa da contorno a tutta la piana d’Aviolo.
Quando il sentiero svolta decisamente a destra per il passo Gallinera, io proseguo sulla pietraia che anni fa ospitava il ghiacciaio, puntando alla sinistra della fascia rocciosa che si trova alla testata della valle. Arrivato sulla vedretta d’Aviolo, iniziano anche i primi centimetri di neve, che progressivamente aumentano, fino a crearmi non pochi problemi nel procedere sul ghiacciaio in direzione del colle posto tra Corno Baitone e Punta Wanda.
Quando la pendenza si fa impegnativa, la neve arriva fin quasi al ginocchio, ed ogni passo richiede fatica e molto più tempo del previsto. La sola compagnia delle vette che mi stanno attorno, e la vista del colle, mi danno comunque la forza di andare avanti, con l’obbiettivo di arrivare almeno fino al colle.
Una volta arrivato, quello che durante la salita era solo un sospetto diventa certezza: sulla cresta di roccette che porta alla vetta del Baitone c’è troppa neve…..da solo è meglio non rischiare, così decido di svoltare a sinistra, ed in pochi minuti risalgo la breve cresta rocciosa che porta su punta Wanda, a 3.265 m.
Da lassù, la splendida giornata di sole mi regala una strepitosa visione della parete nord dell’Adamello, che ripaga della fatica fatta in salita.
Foto di rito e riparto per la discesa, molto più veloce e meno faticosa della salita…!!
Alla luce del giorno anche la piana appare come un posto fantastico, con il lago che riflette le vette che lo circondano ed i primi colori dell’autunno.
Incontro qui, nei pressi del rifugio, le uniche persone che sono in giro nella zona, anche loro intente a godere dello spettacolo che questo luogo è in grado di trasmettere sempre, ed ancor di più in questa stagione che, turisticamente viene definita bassa, ma che sicuramente regala altissime emozioni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La tua poesia mi ha ispirato voglia di viaggi lievi e in silenzio, accompagnata da uno zaino modello microbo e da una guida bella ed esperta come te...mi regali una camminata tra foglie secche e castagne e aria buona? Intanto la curiosità rimane forte......del Messico non racconti niente?? Baci, tua W.